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Immagina un gruppo di amici che si
incontra a colazione allo scopo di
portarti nuovi clienti

Potrà sembrarti incredibile, ma questo è esattamente quello che fanno ogni settimana decine e decine di commercianti, imprenditori e professionisti che lavorano a Genova.

Sì, è così semplice, ci sono quasi duecento imprenditori a Genova (e migliaia in Italia, e centinaia di migliaia nel mondo) che incrementano il numero dei loro clienti, e quindi il loro fatturato, durante la loro colazione un giorno alla settimana.

No, non hanno scoperto un caffè magico capace di attirare clienti, hanno semplicemente avuto la fortuna di incontrare - e la bravura di comprendere - un sistema di marketing tanto semplice quanto efficace, che:

Non richiede investimenti pazzeschi né di tempo né di denaro

Non richiede competenze tecniche particolari

Non richiede tempi infiniti prima di andare a regime

Di cosa si tratta dunque?

Cosa fanno di così speciale per riuscire a incrementare il loro fatturato in modo così semplice?

E in un momento in cui fare marketing è sempre più difficile e costoso?

Se esiste un metodo così potente perché non ne ho sentito parlare prima?

Domande legittime, che troveranno risposta, queste ed altre, nelle prossime righe.

Ma partiamo dall’inizio.

Guardiamoci intorno e vediamo cosa significa, oggi, fare business in Italia e a Genova.

Diciamocelo sinceramente, non è facile.

Ma altrettanto sinceramente, se “facile” fosse stato il nostro obiettivo principale non staremmo facendo business.

Ci saremmo trovati un impiego sicuro e vivremmo forse meno soddisfatti ma più sereni.

Il fatto che il business non sia facile però non vuol dire che non dobbiamo cercare modi per renderlo più semplice.

Siamo imprenditori, commercianti, professionisti.

Non siamo martiri.

Oggi per la la gran parte delle attività o dei professionisti, una delle sfide più importanti è trovare nuovi clienti.

In un momento di flessione economica e di crisi generale come quello attuale poi, far fronte a una concorrenza sempre più agguerrita è una battaglia senza fine.

E fare cassa nell’immediato è una necessità sempre più pressante.

E così, sempre più spesso si rischia di entrare in una guerra dei prezzi che finisce per avere solo sconfitti.

È tutto molto difficile.

L’imprenditore un po’ più illuminato, o con una situazione economica più solida affronta il problema aiutandosi col marketing, ma anche lì, non sempre le cose vanno meglio.

La pubblicità tradizionale ha spesso dei costi troppo alti, un investimento importante all’inizio, e poco controllo sui risultati.

La pubblicità online, dall’altra parte, non è necessariamente più economica, e non sempre funziona per tutte le attività.

Senza contare il fatto che, se non ci si affida alle persone giuste, la pubblicità online si limita a essere “social media marketing”.

E tutto quello che ci porta sono like e follower, che possono anche soddisfare il nostro ego ma non si versano in banca.

Molto spesso poi, e se ci hai provato probabilmente sai di cosa parlo, i clienti che arrivano dalla pubblicità (tradizionale o online) non sono destinati a diventare i nostri migliori clienti.

Alla fine, nella gran parte dei casi il modo migliore per avere clienti di qualità è ancora il buon vecchio passaparola.

Passaparola che però generalmente è spontaneo e non strutturato.

Ci garantisce generalmente clienti migliori, che già conoscono quello che facciamo, e già disposti a spendere con noi.

Ma ci lascia nelle mani della buona volontà dei nostri clienti soddisfatti, le cui occasioni di parlare di noi sono imprevedibili e casuali.

Da 14 anni, a Genova, è arrivato un metodo che ha aiutato più di 500 professionisti in decine di settori a uscire da questa alternativa tra marketing strutturato e passaparola spontaneo.

Il modo in cui questo succede è il principio del Giver Gain, il “guadagno di chi dà” che mette insieme i vantaggi di entrambi i sistemi:

la promozione regolare e costante del marketing classico, con i clienti già desiderosi di acquistare i nostri prodotti e servizi tipici del passaparola.

Grazie a BNI, la principale organizzazione mondiale di marketing referenziale, centinaia di migliaia di professionisti, imprenditori, commercianti in tutto il mondo…

… non solo hanno avuto accesso a un sistema strutturato e testato per trovare nuovi clienti, ma hanno anche potuto avviare nuove collaborazioni e stabilire nuove reti di affari con altri professionisti.

E sì, il metodo BNI ha dato ottimi risultati anche a chi non ha mai fatto pubblicità di nessun tipo, perché ha al proprio centro quelle che sono le risorse più preziose di ogni imprenditore o professionista: la sua persona e la sua passione.

A questo però potresti stare pensando

“Bene, tutto bello, ma perché dovrei crederti?
Non è che stai anche tu cercando di vendermi qualcosa?"

Domanda legittima, del resto è probabile che tu non conosca né me né BNI, per cui il dubbio è più che comprensibile.

Lascia allora che ti racconti cosa ha fatto BNI Genova per me e per il mio Business in questi anni, e che cosa ho visto accadere ad altre persone e altri business.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi chiamo Gianluca Marconi, faccio parte di BNI Genova da 14 anni, e da due sono executive per la region Genova.

Nel 2006 sono entrato a far parte di BNI Genova, come membro del capitolo Vittoria.

Avevo accettato l’invito di un amico ad assistere a una delle loro riunioni, e devo dire che la cosa mi piacque da subito.

Ad essere onesto all’epoca non era stata tanto la prospettiva di acquisire nuovi clienti ad attirarmi.

Il mio business andava piuttosto bene, e dei nuovi clienti sarebbero stati i benvenuti, ma al momento non erano la mia preoccupazione.

Quello che mi ha conquistato immediatamente è stato il clima di serietà, professionalità e condivisione che avevo trovato.

A convincermi era stata soprattutto l’idea di poter crescere professionalmente dal confronto con altri professionisti e imprenditori.

Professionisti e imprenditori che mi avevano dato da subito la sensazione di lavorare con coscienza e impegno, uniti dalla volontà di crescere individualmente aiutandosi a crescere a vicenda.

Quello che allora non sapevo però, era che da lì a un anno BNI Genova avrebbe letteralmente salvato il mio business.

Già, proprio portandomi quei clienti che non erano stati il motivo della mia adesione… ma che dopo un anno si sarebbero improvvisamente rivelati essere una necessità vitale per me.

Sì, perché quando sono arrivato in BNI la mia attività andava bene...

… e non potevo immaginare come fosse esposta a una possibile crisi.

Crisi che invece era dietro l’angolo.

E infatti arrivò.

Come ti dicevo  io sono entrato in BNI Genova nel 2006, il mio business l’avevo aperto nel 2003, tre anni prima.

Ci occupavamo di stampa ed eravamo nati principalmente come service per congressi.

Fatturavamo tantissimo sui congressi medici, che era un bene.

Ma fatturavamo quasi solo su quello, che, ce ne rendemmo presto conto, era un po’ meno bene.

Il business andava a gonfie vele.

Finché a un certo punto, una serie di mine pronte a esplodere legate al settore dei convegni medici si innescarono tutte insieme.

E in modo decisamente non indolore per chi, come noi, ci lavorava.

Tutta la storia è anche abbastanza interessante, ma non voglio divagare troppo.

La cosa importante da sapere qui, è che quella situazione, per una serie di reazioni a catena, fece crollare il mercato dei convegni medici del 75%.

Già. Praticamente da un giorno all’altro, in tutta Italia, per ogni euro che fino a ieri circolava nel settore erano rimasti 25 centesimi. Letteralmente.

Mercato crollato. Morto. Festa finita.

Per chi come noi viveva all’80% di convegni medici, questo era uno scenario da film dell’orrore.

L’inizio della fine. La catastrofe.

A quel punto c’era una sola cosa che potevamo fare: reinventarci. Dal punto di vista dell’offerta non era un problema, quello della stampa è un mondo vario, non tutti stampano tutto, c’è spazio per le specializzazioni più diverse.

Il problema, in teoria, riguardava l’acquisizione dei clienti.

Dico in teoria perché altri, nel cambio di specializzazione, hanno dovuto darsi da fare per trovare nuovi clienti che gli coprissero tre quarti del fatturato…

… tirando la cinghia nel frattempo e sperando di risollevarsi abbastanza in fretta da non rischiare il naufragio completo.

Altri. Non noi.

Per noi questa fase di acquisizione di nuovi clienti durò pochissimo.

Già, perché grazie ai rapporti e alle conoscenze sviluppate in BNI Genova, nel giro di un anno avevamo già recuperato il 50% del fatturato perso.

Un risultato che non avremmo mai potuto ottenere in modo così facile e veloce con telefonate a freddo a potenziali clienti, o facendo pubblicità.

E un risultato ancora più incredibile se pensiamo che BNI allora non era neanche vagamente quello che è oggi.

Considera che all’epoca a Genova c’era un solo capitolo da 19 membri, mentre oggi siamo in quasi 200 divisi in 7 capitoli, e altri capitoli sono già in formazione.

Se oggi siamo ancora aperti è grazie a BNI.

E ancora oggi ringrazio la fortuna che ho avuto ad incontrare BNI Genova.

E un po’ anche l’intuito che ho avuto nel crederci.

Ecco, questa è la mia storia con BNI Genova.

Il mio percorso mi ha poi portato a diventarne executive (praticamente il responsabile per tutti i capitoli BNI di Genova). Ma questo non è importante adesso.

Quello che è importante è che di storie come la mia, in questi 14 anni, ne ho viste tante.

Tutte diverse, certo, ma tutte in fondo con qualcosa di simile.

Chi in un modo chi in un altro, sono stati centinaia gli imprenditori, i commercianti, i liberi professionisti che in questi anni a Genova hanno visto

aumentare il loro fatturato

incrementare il numero e la qualità dei loro clienti

migliorare le loro relazioni e reti professionali

grazie a BNI Genova.

Alcuni riuscendo a superare con più facilità qualche ostacolo sul proprio cammino.

Alcuni riuscendo ad attraversare con successo qualche momento di crisi, come quello che ti ho raccontato nella mia storia… e come quelli che ci sono nella vita di quasi ogni business.

Altri semplicemente migliorando un business che già funzionava.

Tante storie che si sono incrociate.

Storie di rapporti professionali e umani, che prenderebbero ore e ore a essere raccontate come meritano, e chiaramente non è questo il luogo per farlo.

Se ti interessa però qui sotto ci sono alcune testimonianze di alcuni nostri membri che raccontano brevemente cosa hanno ricevuto da BNI Genova.

Ascolta per esempio Giordano Panini, grafico e animatore, membro BNI Genova dal 2018

O Sophie Belleraud, in BNI Genova dal 2018, che con la sua azienda Dry Solutions si occupa di risparmio e riqualificazione energetica di edifici in Liguria.

O l’esperienza di Gianluca Le Rose, membro di BNI Genova dal 2016 con la sua pasticceria Il Tempio del Cioccolato, che oggi dice “Se devo dire a qualcun altro dove investire in comunicazione e marketing, io lo porto in BNI

Ma forse starai pensando

Bella la tua storia, Gianluca, e belle anche le storie nelle testimonianze,

 e sicuramente oltre a quelle ci saranno tantissime altre storie di successo, ma… funzionerà anche per me?

Mi piacerebbe davvero dirtelo, ma non sarebbe né serio né onesto, per cui non lo farò.

Perché la verità è che non lo so.

Entrare in BNI è un investimento. Un investimento su un sistema consolidato e che ha dimostrato negli anni di funzionare molto bene (a livello mondiale BNI è in crescita continua da 1985), ma pur sempre un investimento.

Ed è un investimento su se stessi. E su di te le garanzie puoi dartele solo tu.

Quello che ti posso assicurare è che se applichi il metodo, il metodo avrà successo.

O per metterla in modo più corretto, non ho notizia di membri che applicando il metodo non abbiano avuto il successo atteso.

Quindi la sicurezza assoluta non la posso dare, però ci sono alcuni indicatori sulla possibilità o meno di avere successo che si sono dimostrati validi negli anni. E non solo a Genova, e non solo in Italia.

Il modo in cui è organizzato il sistema con cui BNI accetta le domande di adesione fa sì che se si entra in BNI le probabilità di successo sono molto molto alte, praticamente certe.

In altre parole, se secondo i criteri che BNI ha individuato nel corso degli anni le probabilità di successo non sono più che ottime, in BNI non si entra.

Per l’interesse di entrambe le parti.

Mi spiego meglio.

Innanzitutto, a BNI non ci si iscrive, ma ci si candida a iscriversi.

Non è come fare un abbonamento in cui io pago e poi ho un servizio.

In BNI ci si propone e si deve essere accettati, proprio perché non si sta comprando un servizio, ma si sta aderendo a un metodo.

Per questo motivo, per evitare a entrambe le parti delusioni e perdite di tempo, chi fa domanda per entrare in BNI è molto ben informato su quello che la sua adesione comporterebbe. Attraverso una chiacchierata e preferibilmente avendo anche partecipato come ospite ad almeno una riunione.

Voglio essere chiaro, non è né per tirarsela né per dare un senso di esclusività se BNI seleziona le adesioni.

Non è un processo complicato o super selettivo, anzi, è un processo piuttosto semplice e rapido e nella gran parte dei casi, più del 90%, le domande presentate vengono accettate.

Questo perché cerchiamo di essere sempre molto chiari quando ci presentiamo, e generalmente chi non ha i requisiti per iscriversi evita direttamente di proporsi.

Chi fa domanda per iscriversi a BNI sa cosa aspettarsi, e sa cosa BNI si aspetta.

Uno dei motivi principali per cui le percentuali di successo e soddisfazione all’interno di BNI sono così alte, è, banalmente, proprio questo.

Non prendere a bordo tutti indistintamente garantisce BNI, permettendole di rimanere un ambiente sano e funzionale.

E dall’altra parte evita agli aspiranti soci che per qualche motivo riteniamo non adatti al nostro sistema, di imbarcarsi in un percorso che li porterebbe a una delusione.

Ma mi rendo conto che forse questi discorsi su “criteri”, “principi” e “requisiti”, sono troppo generici e astratti.

Ti mostro allora alcuni esempi di casi tipici in cui BNI Genova NON funzionerà per te:

  • Non sei in grado di trovare il tempo per farlo

    BNI richiede ai propri membri un certo impegno in termini di tempo.

    Non è una cosa enorme, ma la base imprescindibile è un incontro con il tuo capitolo (la squadra di professionisti e imprenditori con la quale lavorerai) una volta alla settimana, generalmente, dalle 7.30 alle 9.00.

    Se già sai di non essere in grado di ritagliarti almeno quest’ora e mezza settimanalmente, BNI non fa per te.
     
  • Vuoi che il tuo business venga promosso ma non sei disposto a promuovere quello degli altri

    BNI si basa sul concetto di Giver Gain, il guadagno di chi dà.

    Se sei attratto solo dalla parte del guadagno ma non sei altrettanto ben disposto sulla parte del dare (in termini principalmente di referenze) la cosa non può funzionare.
     
  • Hai fretta

    BNI non è un sistema di guadagno veloce, è un metodo di crescita del business, e si basa sulla costruzione di relazioni di fiducia.

    In fondo chi propone il tuo business a un suo contatto ci sta mettendo la faccia con persone con cui magari ha rapporti importanti in termini di anni di conoscenza o di legami di affari.

    E la fiducia richiede tempo.

    Ovviamente è una media e ha le sue variabili, ma diciamo che nella stragrande maggioranza dei casi l’investimento dell’iscrizione viene recuperato in poche settimane e ampiamente superato nel corso del primo anno.

    Se hai già investito in marketing in passato ti renderai conto che è un tempo più che buono rispetto ad altre forme di promozione. Ma è pur sempre un tempo. Non è un bottone magico per i soldi.

    Se ti aspetti di entrare in BNI oggi e avere nuovi clienti domani non sei nel posto giusto.

    Non che non possa succedere, dipende anche dal tipo di business, dal tuo impegno e da molti altri fattori, ma se quello che cerchi è qualcosa di immediato e garantito BNI non ti può aiutare.

    E in generale starei attento a chi ti prospetta guadagni immediati e garantiti.
     
  • Vedi BNI come “ultima spiaggia”

    BNI può far crescere il tuo business, e anche di tanto.

    Il valore medio del fatturato portato da BNI ai propri soci, in Italia, è di 32.830 Euro. Questa è la cifra, in media, che un business aggiunge al proprio fatturato in un anno grazie al lavoro procurato da BNI.

    Ma perché questo succeda è fondamentale che il business sia sano.

    BNI è stata in questi anni un aiuto a molte realtà che attraversavano una crisi temporanea, un calo degli affari.

    E situazioni del genere non sono mancate in questi ultimi due anni, come ben sappiamo

    Per darti un dato indicativo, confrontando il primi dieci mesi del 2019 con i primi dieci mesi del 2020, il giro d’affari a livello nazionale generato dai membri grazie al metodo BNI è passato da 288 a 276 milioni.

    Un calo quindi del 4.17%, che in un contesto economico di crisi come quello del 2020 può essere praticamente visto come una crescita.

    Dove però non possiamo fare niente è se la crisi non è momentanea (come appunto è nel caso della pandemia Covid19), ma strutturale.

    Un’azienda a un passo dal fallimento non si tirerà su grazie a BNI.

    Sarebbe bello avere questo potere, ma purtroppo non ce l’abbiamo, e non vogliamo illudere nessuno.
     
  • Non sei a Genova

    Ok, questa è banale, ma è sempre meglio precisare.

    BNI opera su base locale, con riunioni che, con le ovvie eccezioni date dalla situazione attuale, si svolgono in presenza.

    Se sei arrivato su questa pagina presumibilmente abiti a Genova o hai qui la tua attività, ma se così non fosse e sei arrivato qui per caso, non ti puoi iscrivere a BNI Genova.

    BNI comunque ha sedi in tutta Italia, e se vuoi contattarci saremo felici di indirizzarti verso la sede più comoda per te.
     
  • Fai parte di organizzazioni simili che hanno il vincolo dell’unicità professionale

    Esistono, anche solo a livello locale, altre organizzazioni che mettono insieme diverse figure professionali con lo scopo di creare promozione e opportunità di business per i propri associati con il vincolo dell’unicità professionale*.

    Insomma, che fanno sostanzialmente quello che fa BNI. E in alcuni casi lavorano anche bene e portano risultati ai propri associati.

Se fai parte di una di queste organizzazioni, e sei soddisfatto dei risultati, beh, bene!

Il mio consiglio non è di abbandonarla.

Però, in questo caso, non potrai aderire a BNI, non credo ci sia bisogno di spiegare il motivo.

*Vincolo di unicità professionale significa che ogni capitolo può avere un solo rappresentante per ogni tipo di attività. Non ci potranno per esempio essere due pizzerie, però potranno esserci un avvocato di famiglia e un avvocato commerciale.

Ancora una volta, potrai pensare

“Va bene, Gianluca, mi sembra tutto molto bello,
ma sono nel business già da un po',
e ne ho provate di cose negli anni che non hanno funzionato.
Le delusioni sono state tante,
perchè questa volta dovrebbe essere diverso?"

Chiaramente non posso sapere le strade che hai percorso fin qui e i tentativi che hai fatto per migliorare il tuo business, per attirare nuovi clienti, per instaurare nuove partnership e relazioni d’affari.

Potresti aver provato con la pubblicità tradizionale, con la pubblicità online, con i social media.

O magari hai anche già provato a entrare in qualche gruppo più o meno strutturato in cui scambiarsi idee, aiutarsi a trovare clienti eccetera.

E posso immaginare che non sempre abbia funzionato.

Lo posso immaginare non perché ti conosco o perché sono una persona particolarmente intuitiva.

Lo posso immaginare perché così è il business. Le cose che non funzionano fanno parte degli affari.

Non credo di aver mai conosciuto nessuno, che fosse un libero professionista, un commerciante, o un imprenditore, che non abbia nella sua storia professionale qualche piccolo o grande inciampo.

Me compreso.

E se ne ho conosciuti ho il sospetto che semplicemente non mi abbiano raccontato quella parte.

Nella mia esperienza i motivi per cui queste cose possono non funzionare sono vari,

  • l’esposizione troppo lunga tra il momento dell’investimento e quello del ritorno economico
  • il poco controllo sui processi
  • sistemi raffazzonati e improvvisati
  • l’effettiva competenza delle persone o agenzie a cui ci si affida
  • o anche solo un tempismo poco fortunato nell’intraprendere azioni che in un altro momento sarebbero state efficaci.

Il modo un cui BNI risolve queste criticità è principalmente che prende un meccanismo di crescita del business che è da sempre il più efficace, il passaparola, e lo fa diventare un metodo.

Ok, è molto semplificato così, e BNI non è solo quello, ma questo è l’elemento principale che rende unica BNI.

Un metodo strutturato che si è affinato ed è cresciuto negli anni (BNI è nata negli Stati Uniti nel 1985 e da allora è, caso più unico che raro nel panorama mondiale, in continua crescita, anche nel 2020 con tutto quello che è successo*), ed ha quindi un’affidabilità testata.

Nel far questo poi si creano, come hai potuto sentire anche nelle testimonianze dei nostri membri, delle relazioni umane e lavorative molto forti.

Per cui in molti casi il valore che BNI porta ai suoi iscritti non è solo in termini di aumento del numero di clienti, ma anche di

miglioramento della qualità del proprio servizio
crescita della propria professionalità
creazione di partnership e sviluppo di nuovi progetti.

E questo tipo di realtà può nascere solo in un ambiente in cui imprenditori, professionisti e commercianti, si confrontano regolarmente in un ecosistema in cui la crescita di uno diventa la crescita di tutti.

E questa è l’essenza stessa dell’organizzazione di BNI in tutto il mondo, non solo a Genova.

Non sono solo concetti teorici, e vorrei provare a mostrarti come questa cosa funziona nella pratica, come questo metodo impatta nella realtà dei suoi partecipanti.

Come avrai già capito, tutto il metodo BNI si basa principalmente sulle relazioni che vengono costruite tra professionisti, imprenditori e business di ogni genere.

Queste relazioni vengono costruite nel corso del tempo, a partire principalmente dalle riunioni settimanali.

Sia chiaro, il centro delle riunioni è sempre il business, non sono incontri per fare amicizia, però inevitabilmente i rapporti che vengono stretti in queste occasioni hanno tutte le possibilità di diventare importanti.

Una volta alla settimana il capitolo si incontra per un’ora e mezza, generalmente la mattina dalle 7.30 alle 9.00.

Ogni membro ha quindi l’occasione di presentare al gruppo, in un minuto, un aspetto del proprio business che in quel momento ritiene particolarmente importante.

In ogni riunione ci sarà poi un membro che a turno avrà uno spazio di dieci minuti per presentare più a fondo il proprio business.

In questo modo, minuto dopo minuto, settimana dopo settimana, si ha la possibilità di conoscere in modo sempre più approfondito cosa offre ognuno degli altri membri. In cosa il suo modo di fare business è speciale. In che modo la sua offerta è diversa da quella dei suoi concorrenti.

E con questa conoscenza reciproca che si costruisce nel tempo, ognuno ha elementi per portare avanti quello che è il cuore del Givers Gain:

promuovere nella tua cerchia di conoscenze i business del tuo capitolo, mentre gli altri si preoccuperanno di promuovere il tuo.

Oltre alla riunione settimanale sono previsti altri momenti e occasioni di scambio di conoscenza e di informazioni.

Ci sono gli incontri one to one, in cui due membri si incontrano privatamente per scambiarsi informazioni più approfondite sulle proprie attività.

O i power team, che uniscono più professionisti non in concorrenza tra di loro con la possibilità di lavorare a progetti comuni, promuovendo quindi il progetto nel suo insieme.

Con la BNI University BNI offre anche formazione, oggi prevalentemente online, sia sul marketing referenziale che su argomenti di business in generale.

Puoi forse immaginare, anche se non c’è come viverlo per capirlo davvero, la forza dei legami che si creano grazie a questo ecosistema.

Ed è grazie a questi legami che, al di là dei singoli affari procurati o delle singole collaborazioni avviate, i membri BNI sanno che nel proprio percorso non saranno mai soli ma sempre sostenuti dal gruppo.

Se vuoi sentire qualche altra voce su questi aspetti della vita di BNI, ascolta le esperienze di Giorgia Ferrari, Giuliano Delfino e Matteo Carossino.

Giorgia Ferrari, responsabile marketing di Electrosecurity srl

Giuliano Delfino, Titolare di Mediaform

Matteo Carossino, fisioterapista e osteopata

Molti professionisti che entrano in contatto con BNI per la prima volta sono stupiti principalmente da una cosa:

“perché non ne ho sentito parlare prima?”

Sono in genere persone che si informano, aggiornate su sistemi e opportunità di promozione e crescita del business, che seguono quello che succede attorno a loro.

È quindi naturale che si facciano questa domanda, quando si trovano davanti un sistema così semplice ed efficace come quello di BNI.

E che tra l’altro si applica a praticamente qualunque tipo di attività.

E non è neanche un’organizzazione molto piccola o particolarmente nuova, per cui sarebbe naturale non conoscerla:

BNI è un’organizzazione a livello mondiale che esiste dal 1985.

Ha più di 270.000 membri in tutto il mondo.

In Italia è nata nel 2003, anno in cui è partita in una sola città (il primo capitolo in italia è il capitolo Villa Litta, di Milano, ancora in attività) con 6 membri…

… e siamo arrivati oggi a livello nazionale ad avere più di diecimila membri in 378 capitoli (ma nel momento in cui leggi il numero sarà quasi sicuramente aumentato) sparsi su tutto il territorio.

Insomma, ci sono organizzazioni con numeri più piccoli che magari sono più conosciute.

La domanda quindi è legittima, e forse te la stai facendo anche tu. Perché non ne ho mai sentito parlare prima?

Beh, non c’è nessun complotto, nessun potere occulto che non vuole farti conoscere questa opportunità per poterti vendere sistemi alternativi e meno efficaci. Niente del genere.

Semplicemente, per politica interna, decisa a livello mondiale, fino a pochissimo tempo fa l’unico modo in cui era consentito promuovere BNI era il passaparola e il contatto diretto.

Questo perché è sempre stato molto importante per BNI mantenere la propria caratteristica di organizzazione fondata principalmente sui rapporti tra le persone, e il fatto di basarsi sul passaparola in qualche modo garantiva che questo aspetto rimanesse “incontaminato”.

Per questo motivo fino ad oggi è probabile che se hai sentito parlare di BNI è perché conosci qualcuno che ne fa parte.

Solo da pochissimo tempo BNI ha dato la possibilità di fare promozione al di fuori del passaparola diretto, ma questo non vuol dire che le attenzioni sul mantenere queste caratteristiche di relazione tipiche di BNI siano venute meno.

Semplicemente nell’adeguarsi ai tempi BNI ha ritenuto che oggi esistano gli strumenti per promuovere il proprio metodo senza snaturarlo, mantenendo al centro le persone e i loro rapporti.

“Ok, ma quanto mi costa?”

L’associazione per un anno a BNI costa 980 euro più 240 euro una tantum per costi di registrazione e materiale (che vengono pagati solo con il primo anno di iscrizione) ed è valida per un anno a partire dal giorno in cui effettui l’iscrizione.

Tutti i costi sono deducibili come spese di marketing.

Perché la quota annuale è così bassa? Il motivo è che BNI non vuole tenere fuori da questa opportunità anche realtà magari un po’ più piccole e con una minore disponibilità economica, che avrebbero difficoltà ad affrontare una quota annuale di diverse migliaia di euro.

Questo non significa che in BNI la soglia d’accesso sia bassa. Ci possiamo permettere una soglia di accesso bassa dal punto di vista economico perché teniamo una soglia alta dal punto di vista dell’impegno e della serietà che richiediamo ai nostri membri.

Non vogliamo che chiunque entri in BNI, ma preferiamo che la selezione sia basata sulla serietà e sull’impegno e non sulla disponibilità economica.

Certo 900 euro è una quota bassa in assoluto, ma mi rendo conto che possa non essere così per tutti.

Per un piccolo negozio, o un libero professionista magari agli inizi, anche un impegno che incide solo per 75 euro al mese può essere importante.

Non sottovaluto questa cosa e ne ho tutto il rispetto. E però se lo consideriamo come un investimento di marketing è davvero irrisorio, se pensiamo, solo per fare un esempio che un’agenzia social con quella cifra la paghiamo per un mese, massimo due.

In ogni caso andrebbe appunto visto come investimento.

L’impatto medio annuale sul fatturato dei soci BNI in Italia come abbiamo visto è di 32.830 euro.

La crescita economica data dall’ingresso in BNI aumenta col passare del tempo, ma nella quasi totalità dei casi il ritorno dell’investimento è più che positivo fin dalle prime settimane.

Se sei arrivato a leggere fin qui e non hai fissato una chiamata, probabilmente non è perché c’è qualcosa che ancora non ti convince, ma potresti essere in quella valle di occasioni non colte chiamata “ci voglio pensare un po’”.

Se è così, ti posso solo consigliare di fissare la chiamata: agire senza esitazione è una delle cose che dà più soddisfazione, e se hai ancora qualche dubbio lo potrai risolvere al telefono, direttamente con me.

Ma c’è anche un motivo pratico per cui non dovresti rimandare: in ogni capitolo BNI, come avrai capito, c’è un vincolo di unicità professionale. Ovvero, in ogni capitolo, per regolamento, ci può essere un solo membro per ogni tipo di attività.

Come ti ho detto sopra, è solo da pochissimo che BNI si può promuovere tramite campagne come quella che ti ha portato fin qui, questo significa che proprio in questi giorni ci sono molte più persone del solito che vengono quotidianamente in contatto con BNI per la prima volta, anche non conoscendo nessuno che ne faccia parte.

Di conseguenza rimandando la decisione rischi che qualcuno che ha il tuo stesso tipo di business si iscriva prima di te nel capitolo della tua zona (certo potrebbe essere che la tua figura sia comunque già coperta, questo lo possiamo scoprire durante la chiamata, ma sarebbe una beffa se perdessi l’opportunità così, all’ultimo momento).

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